Questa pagina spiega cosa sono e come si formano le emorroidi. In questa sezione del sito (vedi i link in alto a sinistra di questa pagina) sono disponibili ulteriori informazioni su:
Patologia emorroidaria
Si tratta di una vera e propria malattia, più o meno grave a seconda dei casi, ma di sicuro davvero frequente, in quanto ne soffrono due terzi della popolazione mondiale. In circa il 15% dei casi la patologia è talmente dolorosa che richiede l’intervento del medico.
Le emorroidi sono dei cuscinetti di tessuto vascolare che giocano un importante ruolo nel mantenimento della continenza fecale. Sono una componente normale e fisiologica del canale anale e sono composte da tessuto vascolare e da tessuto connettivo con un alto contenuto di fibre elastiche e collagene. Questi cuscinetti vascolari, che si trovano esattamente nella metà del canale anale, sono mantenuti nella loro posizione fisiologica dalla muscolatura sottomucosa dell'ano.
Possiamo trovare tre cuscinetti vascolari maggiori (o primari) nel canale anale, di cui uno è situato a sinistra, un altro a destra e uno anteriormente. Ne possono esistere anche degli altri che ricoprono il ruolo di cuscinetti secondari.
Nel linguaggio comune il termine emorroidi viene utilizzato soprattutto per indicare la malattia emorroidaria, la quale consiste in una sorta di dilatazione del plesso emorroidario, talvolta piuttosto fastidiosa, altre volte molto dolorosa.
La malattia si suddivide in:
•emorroidi primarie, o colonnari: che corrispondono a quelle poste in prossimità delle colonne anali;
•emorroidi secondarie: che hanno patogenesi extracolonnare.
La dilatazione del plesso emorroidario in genere non causa dolore fino al momento in cui non interviene una complicazione, che di solito può equivalere al formarsi di trombosi, erosioni della mucosa o infezioni. La situazione si aggrava nel momento in cui le emorroidi prolassano attraverso l'ano, causando un cosiddetto edema a spasmo dello sfintere. A questo punto, se la situazione non viene trattata a dovere, diviene cronica, per questo è importante cercare d'intervenire quanto prima.
LE CAUSE: COME SI FORMANO LE EMORROIDI?
Le ragioni per le quali si sviluppa tale patologia sono poco chiare. Uomini e donne vengono colpiti dal fenomeno in modo pressoché identico, ma il sesso femminile, sotto un certo punto di vista, è più esposto nei momenti in cui è in atto una gravidanza, o un parto.
Le malattia emorroidaria può avere un’origine ereditaria o costituzionale ma, generalmente, le cause del suo insorgere sono purtroppo poco chiare. Probabilmente in certi casi dipendono anche da fattori genetici, vista la ricorrenza di tale patologia in più elementi del medesimo nucleo familiare. Inoltre, se esiste una familiarità, oltre che per la patologia emorroidaria, anche per problemi circolatori come le varici agli arti inferiori o il varicocele, allora è più probabile che tale problema si presenti.
Un altro elemento che aggrava le emorroidi è la stitichezza, a causa dell'azione irritante che potrebbero avere su questa zona le feci particolarmente dure e le forti spinte per evacuare.
Le ipotesi sulle cause della malattia sono molte, ma tra le più diffuse ricordiamo anche l'età, le diarree più o meno croniche, l'eccessivo abuso di lassativi.
La progressione della patologia
Le diverse forme di emorroidi "patologiche" vengono classificate anche secondo il livello di gravità della patologia. La classificazione di Goligher (1975) descrive quattro gradi di patologia delle emorroidi, in base all'accentuazione del loro prolasso:
•I° grado: Sono noduli emorroidari allo stato iniziale che non riescono a fuoriuscire dall'ano durante le spinte della defecazione, possono però anche sanguinare. E’ possibile individuarli solo mediante anoscopia o esplorazione rettale;
•II° grado: Prolasso della sottomucosa. I noduli fuoriescono durante le spinte della defecazione diventando visibili e si riducono subito quando finiscono gli sforzi;
•III° grado: Distensione del legamento di Parks. I noduli emorroidari fuoriescono dall'ano durante le spinte della defecazione e rimangono fuori sino a quando non vengono ridotti manualmente. Rimangono poi all'interno fino alla successiva defecazione;
•IV° grado: Completo sfiancamento del legamento di Parks. I cuscinetti emorroidari sono sempre all’esterno del canale anale e non rientrano spontaneamente. Se vengono ridotti manualmente si ripresentano all'esterno anche senza effettuare alcuno sforzo.
Questa scala di valutazione delle emorroidi è indicativa di solo uno degli aspetti della malattia. E’ opportuno infatti considerare anche il grado di disagio che lamenta il paziente e l'entità del sanguinamento.
Alcuni dei pazienti anziani non incontrano particolari "disturbi" anche in presenza di emorroidi di alto grado, e quindi sono convinti di non aver bisogno di ricevere alcun trattamento.
È da tenere presente che, nelle donne, le variazioni indotte dal ciclo mestruale possono influire sulle dimensioni dei noduli emorroidari.
Le emorroidi possono inoltre presentarsi nei seguenti modi:
•emorroidi marginali accompagnate da ematomi, rigonfiamenti venosi più o meno sviluppati e ricoperti da cute.
•merische, cioè pieghe cutanee accompagnate da emorroidi interne, esiti di altra patologia anale. Non hanno significato patologico.
•ematoma anale.
•edema perianale o trombosi emorroidaria esterna.
Combattere le emorroidi oggi è più semplice, grazie a tecniche innovative non ancora diffuse. Il dott. Mario Petracca, in particolare, offre consulenza ed esperienza nel trattamento delle emorroidi con la Crioterapia Selettiva (CTS), una tecnica chirurgica non invasiva che non necessita di ricovero del paziente. Cliccando sui link in alto a destra della pagina sono disponibili maggiori informazioni sui trattamenti e la prevenzione delle emorroidi.