Cause Emorroidi
Si calcola che oltre il 60% della popolazione mondiale soffra di emorroidi, malattia che può dirsi pertanto diffusa su larga scala e che si manifesta in modo più grave in pazienti di entrambi i sessi che hanno superato la soglia dei 50 anni.
Nella popolazione femminile è frequente assistere alla comparsa, in maniera transitoria o definitiva, delle emorroidi durante il periodo della gravidanza.
Lo sviluppo delle emorroidi, che possono essere considerate come delle displasie venose acquisite, avviene gradualmente nel corso dell'età adulta.
Per quanto riguarda le cause che scatenano il manifestarsi della malattia emorroidale, si discute sull'importanza dei fattori genetici e di quelli di ordine meccanico, infiammatorio, metabolico ed endocrino.
In pratica, è bene sottolineare il ruolo di tre fattori eziologici principali: l'ereditarietà (esistono infatti famiglie in cui le emorroidi sono molto diffuse), la stipsi, che svolge di sicuro un ruolo aggravante, e la gravidanza.
Inoltre tutte quelle attività che comportano un uso eccessivo del torchio addominale, sono causa scatenete della patologia emorroidaria.
Classificazione
Il termine emorroidi è di origine greca e significa letteralmente "sangue che scorre".
Si tratta infatti di dilatazioni varicose della rete venosa localizzata in corrispondenza della mucosa del canale rettale.
La funzione fisiologica delle emorroidi è quella di mantenere la continenza del canale.
In altre parole, dilatandosi e restringendosi alternativamente i tre cuscinetti venosi che costituiscono le emorroidi impediscono la fuoriuscita involontaria delle feci, svolgendo il ruolo di vere e proprie valvole.
Quando questa progressiva dilatazione supera il livello limite si può iniziare a parlare di malattia emorroidale, che si accompagna ad una vasta gamma di sintomi, che possono andare dal semplice fastidio al dolore più o meno intenso a seconda della gravità raggiunta dalla patologia.
Ai fini diagnostici si fa una distinzione tra:
- emorroidi di I grado, interne al canale anale
- emorroidi di II grado, che migrano al di fuori del canale anale solo durante l'evacuazione
- emorroidi di III grado, che scendono all’esterne al canale anale con la defecazione e che devono quasi sempre essere ridotte manualmente
- emorroidi di IV grado, definitivamente prolassate ed immuni ad ogni tentativo di riduzione manuale
Cosa Causa le Emorroidi
Tra i fattori scatenanti la malattia emorroidale un ruolo preminente viene svolto senza dubbio dalla stipsi, che a sua volta può essere legata all'adozione di uno stile di vita sbagliato.
La sedentarietà, insieme ad una dieta povera di fibre e ricca di alimenti che hanno notoriamente un effetto irritativo nei confronti della mucosa rettale, come spezie, cacao, crostacei ed alcol, rendono più difficile l'espulsione delle feci ed inducono periodi prolungati di stipsi.
Di contro l'irritazione della mucosa del retto può essere causata anche dal problema opposto, ovvero dalla diarrea.
Un'altra causa, comune nelle donne, di insorgenza della malattia è data dalla variazione dei livelli ormonali, che si verificano in determinati periodi, quali ovulazione, gravidanza, mestruazioni e menopausa.
Esistono inoltre alcuni sport, come il ciclismo, l'equitazione ed il body building che, in virtù delle continue sollecitazioni esercitate sulla zona ano-rettale, possono essere collegate all'insorgenza della malattia.
Sintomi
Le emorroidi possono restare del tutto silenti, ed accade così talvolta di trovare in corso di esame proctologico delle emorroidi importanti ma molto ben tollerate.
Si tratta, comunque, di un'evenienza abbastanza rara, in quanto esse sono associate ad una sintomatologia piuttosto specifica che comprende:
- senso di pesantezza e fastidio
- bruciore e prurito anale
- dolore, che durante l'evacuazione può accentuarsi ed essere accompagnato da episodi di sanguinamento, fino al prolasso rettale, nei casi più gravi.
Emorroidi in gravidanza
Durante il periodo della gestazione la comparsa delle emorroidi è favorita dall'azione del progesterone, ormone che tra le altre cose induce il rilassamento delle pareti intestinali, favorendo la stipsi, e riduce il tono della parete dei vasi.
La pressione esercitata dal feto sulle vene del retto e dell'ano, favorisce lo sviluppo del disturbo emorroidale, ostacolando la circolazione del sangue nella zona rettale, soprattutto negli ultimi mesi di gravidanza.
Per alleviare i sintomi durante la gravidanza è necessario fare affidamento soprattutto ad una dieta corretta, ricca di fibre e acqua, per favorire l'evacuazione.
Da evitare ad ogni costo è il ricorso a preparati orali o topici a base di cortisone ed anestetico, che potrebbero mettere in pericolo la salute del feto.
Terapia medica
La terapia medica delle emorroidi si fonda sull'ausilio di:
- Misure igienico-dietetiche, che consistono nell'evitare gli eccessi alimentari, l'uso eccessivo di spezie ed alcol e nell'osservare una corretta igiene della regione anale.
- Consigli di igiene intestinale. E' necessario combattere la stipsi con lassativi di volume, blandi e non irritanti, a base di semi di psyllium e di ispagula, di metilcellulosa o di sterculia.
- Farmaci anti-emorroidari. Numerosi sono i prodotti in commercio, a base di cortisonici e di anestetici locali, in grado di ridurre l'infiammazione e l'edema, alleviando il prurito ed il dolore. I preparati topici come le pomate sono preferibili alle supposte.
Terapia chirurgica
La natura e l'intensità del disturbo emorroidale può rendere più efficace un approccio di tipo chirurgico per la cura della malattia.
Ciò avviene soprattutto nei casi più gravi, che tendono a sviluppare recidive ed hanno un decorso di tipo cronico.
Oltre all'intervento chirurgico vero e proprio, oggi sono disponibile tecniche meno invasive e più efficaci nel trattamento definitivo delle emorroidi. Ia emorroidopessi secondo Longo, il THD, la legatura elastica e la crioterapia selettiva sono i metodi più all'avanguardia ed i più affidabili dal punto di vista dell'assenza di complicazioni post-operatorie.
Nel caso della crioterapia selettiva, la procedura viene eseguita direttamente in ambulatorio e non prevede alcun tipo di preparazione da parte del paziente.
Pochi minuti sono sufficienti per permettere la rimozione delle emorroidi con l'aiuto di un anoscopio e senza conseguenze estremamente poco dolorose per chi si sottopone all'intervento. (*)